Perchè serve l'empatia

martedì 21 aprile 2020 15:19

In molti ripetono sempre la stessa cosa e il risultato è che molti professionisti dedicano tempo e impegno per poter apprendere nuove conoscenze e competenze tecniche, ma quando si tratta di competenze interpersonali, di soft skill, vi è la tendenza piuttosto diffusa a sottovalutarne l’importanza, o comunque pensare che “si è quel che si è” e ci sia poco che si possa fare per cambiare.

Cosa significa empatia? Per chiarire cosa sia, forse aiuta, prima definire ciò che non è. Empatia non è sinonimo di compassione e non vuol dire nemmeno trovarsi d’accordo con le opinioni altrui e neppure occuparsi dei sentimenti delle persone che ci stanno intorno.



Il significato di empatia, funzionale e pragmatico, potrebbe essere dunque il seguente: avere consapevolezza dei sentimenti delle altre persone anche quando non siamo d’accordo con loro e/o non possiamo essere compassionevoli.

Empatia vuol dire trovare una via di comunicazione non necessariamente verbale con il tuo interlocutore, che ti permetta di comprendere quanto pensa, dice e fa anche quando si è in disaccordo.

Perché serve l’empatia.

L’empatia è una capacità relazionale importantissima, perché permette di mettere in atto comportamenti che avvicinano le persone anziché allontanarle.

Essere empatica è importante perché grazie alla comprensione del vissuto dell’altro puoi orientare il tuo comportamento verso l’aiuto anziché verso l’aggressività.

Per usare le parole di Martin Hoffman, l’empatia è come:

“la scintilla che fa scaturire l’interesse umano per gli altri, il collante che rende possibile la vita sociale”.

Nel mio lavoro l’empatia è necessaria per poter creare una connessione con il mio cliente anche a distanza e riuscire così a percepire richieste e le motivazioni di queste richieste.

Insomma nelle relazioni interpersonali o lavorative l’empatia diventa la principale e forse unica “chiave di accesso” ai sentimenti, agli stati d’animo, alle motivazioni e più in generale al mondo dell’altro. Grazie ad essa si può, non solo afferrare il senso di ciò che afferma l’interlocutore, ma coglierne anche il significato più profondo, sintonizzandosi sulla sua stessa “lunghezza d’onda” psico-emotiva.

Empatia nel lavoro.

L’empatia si qualifica come abilità sociale di fondamentale importanza, in qualsiasi ambito, anzi si può dire che rappresenta uno degli strumenti basilari di una comunicazione interpersonale veramente efficace e gratificante. Che si manifesta con l’ascolto attivo, che diventa appunto empatico, quando si è disposti ad uscire dai propri schemi mentali e a non tener conto degli interessi personali per considerare quelli dell’altro.

Pertanto, l’empatia può essere considerata una forma strategica di comunicazione, uno strumento sofisticato di risonanza emozionale, una sorta di “radar emotivo” con cui captare e decodificare i segnali deboli della mente e del cuore, gli stati d’animo più profondi e i pensieri nascosti.

Empatia quindi come competenza distintiva irrinunciabile per qualsiasi ruolo professionale e sociale.